
Le vitamine D e K2 sono chiamate le “vitamine dei 100 anni”
Forse è un’esagerazione, ma poche vitamine hanno caratteristiche importanti come queste due.
In particolare la vitamina D è passata da vitamina per rinforzare le ossa a super ormone regolatore di molte funzioni.
Come si forma la vitamina D?
In parte è’ sintetizzata a livello cutaneo dal 7 deidrocolesterolo colpito dai raggi ultravioletti (da Aprile a Settembre) presenti nelle ore più calde dalle 11 alle 15 circa.
Solo un 10% deriva dagli alimenti specie pesci grassi (salmone, aringhe, tonno, sgombro, pesce spada), tuorlo d’uovo da galline che razzolano nell’erba verde, olio di fegato e nel latte e latticini di mucche che pascolano.
Una variante, la vit D2, è presente negli alimenti vegetali in scarsa quantità come funghi, spinaci, broccoli, cavolo nero, cicoria.
Dal sole e dagli alimenti la vitamina D3 e D2 arriva al fegato che opera una prima trasformazione che è quella dosata nel sangue con gli esami clinici.
E’ una forma inattiva con una emivita di 2-3 settimane. Significa che dopo 2-3 settimane è presente in piccola quantità per questo i dosaggi alti prescritti una volta al mese sono meno efficaci della somministrazione quotidiana.
La vitamina D diventa attiva solo dopo il passaggio nel rene.
Anche soggetti con patologie renali sono in grado di produrre la forma attiva, che però ha una emivita brevissima di sole 3-4 ore e deve essere ricostruita nel nostro organismo continuamente.
La vit D non è attivata solo nel rene, ma anche in altri organi dove sono presenti determinati recettori (VDR=vitamin D receptor):• Cervello
• muscolo liscio
• mammella
• prostata
• cellule del sistema immunitario
La presenza di VDR in tutti questi tessuti, diversi dal tessuto osseo, indica quanto sia importante per la loro funzione.
Non è ancora chiara la funzione della vit D per i suddetti organi, di certo è essenziale o non sarebbe giustificata la presenza di così tanti VDR. La natura non predispone cose a caso, non spreca forze per ciò che non è utile.
STUDI EPIDEMIOLOGICI E CLINICI
Tutti gli studi epidemiologici, fatti cioè sulla popolazione in generale, in cui si guarda quali malattie emergono nella popolazione carente di vit D, hanno rilevato l’importanza eccezionale della vit D nelle malattie cardiocircolatorie, muscolari, autoimmuni ecc.
Gli studi clinici case control, peggio ancora quelli random, fatti in ospedale, non hanno avuto le stesse conferme.
E’ una stranezza: tutti gli studi sulla popolazione reale dimostrano che la vit D è fondamentale, studi su campioni di persone in doppio cieco, non arrivano alle stesse conclusioni.
Il sospetto è che siano lavori fatti male con dosaggi bassi di vit D e soprattutto che non tengono conto della vit K2.
Questo spiega perché talvolta i medici di base, rifacendosi a questi studi, tendono a sottovalutare l’importanza della vitamina D.
FUNZIONI SUL CALCIO E SULLE OSSA
La vitamina D aumenta:
• l’assorbimento renale e intestinale di calcio
• l’assorbimento del fosforo a livello renale
• Stimola gli osteoblasti a produrre Osteocalcina
• a basse dosi favorisce la mineralizzazione
• ad alte dosi mobilizza il calcio attivando gli osteoclasti
• sembra abbia azione antitumorale
Un osso sano e forte deve avere una continua distruzione e mineralizzazione attraverso le cellule ossee chiamate osteoblasti che formano l’osso e gli osteoclasti che lo distruggono.
Alte dosi di vitamina D, in assenza di vitamina K2, tendono a demineralizzare ottenendo un effetto contrario a quello atteso.
Non basta che si depositi calcio e aumenti la densitometria ossea è importante che questa avvenga in modo armonico ed equilibrato.
EFFETTI SUI MUSCOLI
La forma attiva della vitamina D stimola la produzione di proteine muscolari ma soprattutto attiva il trasporto del calcio nei muscoli che è essenziale per la contrazione muscolare, altrimenti rimane debole.
La carenza di vitamina D spiega la debolezza muscolare negli anziani.
Il muscolo può sembrare più o meno grosso uguale ma presenta meno fibrille muscolari e non ha più la stessa forza e resistenza.
Inizialmente si assiste a una
Miopatia prossimale:
• difficoltà ad alzarsi dalla sedia
• difficoltà a portare le braccia sopra la testa
Nel tempo si arriva a
Sarcopenia e riduzione della forza muscolare con:
• instabilità posturale, disturbi dell’equilibrio e rischio cadute (nell’anziano)
• Alterazione della termoregolazione, perché è il muscolo che produce calore (aumento mortalità in estate e in inverno)
• modificazione del metabolismo degli zuccheri che si depositano anche nei muscoli e vengono utilizzati dagli stessi (manca deposito e consumo).
• riduzione della produzione basale di energia.
FUNZIONE SUL SISTEMA CARDIORESPIRATORIO
Studi epidemiologici hanno dimostrato che la vit D produce
• miglioramento dei fattori lipidici (riduzione colesterolo totale, riduzione LDL, HDL invariato)
• miglioramento endoteliale delle arterie (riparazione e dilatazione). Insieme a K2 previene le placche.
• una regolazione pressoria grazie alla riduzione della Renina
• azione risanatrice del muscolo cardiaco
A LIVELLO DEL SISTEMA IMMUNITARIO
I linfociti B e T hanno i recettori per la vit D.
Correggere l’ipovitaminosi D potrebbe contribuire alla riduzione del rischio di svariate patologie autoimmuni compreso il diabete 1: le cellule delle isole pancreatiche hanno recettori per la vitamina D che è in grado di promuovere la sintesi di insulina. (lavoro portato avanti all’ospedale di Novara su bambini con Diabete I con risultati molto incoraggianti).
Sclerosi Multipla con il metodo Coimbra: messo a punto da un medico brasiliano che prescrive dosaggi discutibili, molto alti, ma con discreto successo.
LES (lupus eritematoso sistemico) risponde bene ad alti dosaggi.
La vitamina D, inoltre, sembra svolgere una funzione positiva nell’immunità innata contro agenti microbici.
CONTRO LA DEPRESSIONE?
Recenti studi sembrano dimostrare che la carenza di vitamina D possa favorire la depressione, naturalmente insieme ad altri fattori.
COSA FARE IN PRATICA
Se una persona sta bene, non ha grossi problemi, si espone abbastanza al sole, mangia pesci grassi, uova col tuorlo da galline che razzolano nell’erba, la vit D può essere quasi sufficiente. Basta dosarla una volta ogni due anni.
Tuttavia, ci sono persone che credono di averla nella norma quando è ampiamente sotto i 20 ng/ml
Il primo controllo serve per evitare sottovalutazioni e stabilire il dosaggio corretto.
Se in condizioni di vita normali all’aria aperta la vitamina D risulta bassa significa che il nostro organismo non ne produce abbastanza e va assunta costantemente senza interruzioni.
Se nel primo dosaggio è insufficiente, ripeterlo dopo 6 mesi.
in caso di malattie importanti (soprattutto tumori, malattie autoimmuni, sarcoidosi), ma anche dolori muscolari, debolezza del sistema immunitario, almeno un controllo annuo.
Nel primo controllo è importante dosare anche il Paratormone (PTH), meglio che non superi 20-25, e la calcemia per avere un quadro più chiaro del metabolismo del calcio.
IL SOLE SERVE?
L’esposizione al sole di circa mezz’ora al giorno durante almeno un mese continuativo nel periodo estivo può garantire la quantità di vit D ottimale ma solo nei:
• soggetti a pelle chiara e giovani
• senza protezione solare e creme cosmetiche
Ho avuto esperienza di pazienti che stanno spesso all’aperto con vitamina D molto bassa per l’uso di creme con filtri solari alti che impediscono la produzione della vitamina D cutanea attraverso l’azione dei raggi ultravioletti.
I soggetti a pelle scura sintetizzano meno vitamina D perché la melanina blocca l’azione dei raggi ultravioletti
• Nei soggetti sopra i 70 anni la produzione di vit D è costantemente insufficiente quindi va integrata.
• nelle età intermedie è da considerare l’integrazione caso per caso.
LIVELLI CRITICI DI VITAMINA D
Esistono due modalità di misurazione dei livelli di vitamina D nel sangue. La maggior parte dei laboratori utilizza ng/ml, ma comincia a comparire anche l’altra di origine anglosassone (mmo/L). Ciò che importa è tener presente i valori di riferimento. I livelli di “normalità” sono, però, troppo bassi. E’ meglio considerare sufficiente almeno 50 ng/ml (circa 100 mmo/L), da portare a 70 in presenza di patologie autoimmuni.
Linee guida della società endocrina inglese, un istituto prestigioso che le ha pubblicate già nel 2011, tutt’ora valide.
CASI CHE RICHIEDONO DOSAGGI MAGGIORI
Le stesse linee inglesi riportano i casi che richiedono dosaggi di due-tre volte superiori:
• obesità (importante aumentare di due o tre volte il dosaggio)
• malassorbimento (ad esempio, celiachia o gravi intolleranze)
• insufficienza epatica e renale (?)
• con farmaci:
antiepilettici
glucorticoidi
antifungini
statine
iperico (?)
LA VITAMINA D E’ TOSSICA?
Non si conosce il dosaggio tossico di vit D perché per ragioni etiche non è possibile una sperimentazione in tal senso. Dovremmo sacrificare persone come cavie, riempiendole di vit D a dosi altissime per vedere a che livello è normale e quando diventa tossica. In genere la tossicità della vit D è sopravvalutata. Due casi lo dimostrano:
• pazienti anziani che hanno ricevuto 2.000.000 UI al giorno senza stare male e senza aver aumento della calcemia. Nei casi in cui per sbaglio o per cura si è usato un dosaggio altissimo di vit D non è successo nulla.
• Per contro diversi studi consigliano di prendere vit D da sola e non in abbinamento ad altro. A volte si rischia il sovradosaggio perché presente in diversi rimedi.
GLI EFFETTI DELL’OVERDOSE
Si ipotizza un rischio di ipercalcemia (difficile se si assume vit K2).
Aumentando l’assorbimento di calcio è possibile la calcificazione delle arterie e del microcircolo.
Ad alte dosi, come spiegato in precedenza, si verifica una mobilizzazione del calcio per attivazione degli osteclasti che predispone all’osteoporosi.
Sono possibili disagi passeggeri quali: nausee, emicrania, disappetenza, ecc. cessano con la sospensione delle alte dosi.
DUE PROBLEMI CON LA VITAMINA D
La vit D stimola la produzione di una proteina, l’Osteocalcina, che traghetta il calcio nelle ossa ma deve essere attivata dalla vit K2.
Quindi senza la vitamina K2 non è attiva e perciò inutile.
Ecco perché spesso la vitamina D per l’osteoporosi da sola non serve.
Come secondo problema si potrebbe verificare una eccessiva circolazione di calcio nel circolo sanguigno con conseguente deposito nei tessuti molli: arterie, vene, valvole cardiache, tubuli renali ecc.
BASSI DOSAGGI DI VITAMINA D
Riassumendo: un basso apporto di vitamina D aumenta il rischio di malattie croniche.
La carenza di vitamina D può aumentare il rischio di mal di testa cronico.
Può manifestarsi anche con sintomi neurologici, per esempio contrazioni muscolari involontarie (disturbi da fascicolazione muscolare), stati confusionali, difficoltà a pensare in modo chiaro, stanchezza ricorrente, ansia e disturbi del sonno.
La vitamina D stimola la pectina, che riduce la fame e aumenta il senso di sazietà. Inoltre inibisce la formazione del grasso regolando i livelli di zuccheri nel sangue e inibendo la produzione di sostanze infiammatorie, come le citochine. Gli studi hanno ripetutamente trovato associazioni tra bassi livelli ematici di vitamina D e aumento del peso, del BMI (indice di massa corporea) e del grasso corporeo.
La vitamina D gioca un ruolo peculiare nella carcinogenesi tiroidea per le sue proprietà antinfiammatorie e anti-neoplastiche.
Le ricerche hanno evidenziato come coloro che avevano livelli ottimali di vitamina D di 50 ng/ml o superiori prima dell’infezione da SARS-CoV-2 avevano una probabilità praticamente pari a zero di esito fatale a causa della malattia, suggerendo che l’integrazione di vit. D, fino almeno al livello sopra riportato, può ridurre il rischio di morte per COVID-19.
COME SCEGLIERE L?INTEGRATORE GIUSTO?
Esistono molti integratori per tutte le esigenze: in compresse o opercoli da inghiottire con acqua in compresse o stick orosolubili (da sciogliere in bocca), in gocce a base di olio extravergine di oliva o di oli vegetali.
Una volta stabilito il dosaggio necessario per la propria esigenza e scelta la modalità di somministrazione è importante capire quanta vitamina D è realmente presente nella goccia o compressa.
Sulla confezione dovrebbe comparire sia la dose in microgrammi che quella in Unità Internazionali (UI).
Spesso però non è così e sono scritti solo i mcg ((μg).
Basta fare un semplice calcolo: 25 mcg = 1000 UI (1 mcg = 40 UI),
50 mcg sono 2000 UI ecc.
In alcuni integratori sono presenti vitamina D e vitamina K2 insieme.
Mentre la prima richiede un dosaggio variabile a seconda delle necessità, la seconda ha un dosaggio fisso tra i 100 e i 200 mcg.
Questi integratori misti vanno bene quando si è arrivati al mantenimento, la quantità di vitamina D nel sangue è buona ed è sufficiente conservarla.
In questi integratori, infatti, la dose di vitamina D non supera quasi mai le 2000 UI.
In tutti gli altri contesti, in cui occorre una maggiore quantità di vitamina D, è preferibile assumerle separate, meglio in pasti differenti.
La vitamina D, come tutte le vitamine liposolubili (K2, A, E) richiede la presenza di grassi per essere assorbita correttamente, quindi va assunta a pasto.
Esiste un recettore comune per le vitamine liposobili che, in presenza di alte dosi, potrebbe non essere sufficiente per veicolare sia la D che la K2.
Per evitare questa possibile interferenza (più ipotizzata che confermata dagli studi) è preferibile una assunzione separata.