
Per 30 anni ho fatto il medico così come tutti lo conosciamo. Si sono rivolte a me migliaia di persone con sintomi, dolori, paure. Ho ascoltato, visitato prescritto cure e medicine. Ho aiutato, a volte ho fallito.
Nella mia carriera ho lavorato come guardia medica, nei servizi per i tossicodipendenti, in ospedale, in pronto soccorso, nell’emergenza territoriale e poi, fino a quando ho potuto farlo, nella medicina generale, come medico di famiglia.
Ho potuto fare esperienza in ogni ambito del sistema sanitario, ho osservato e imparato molto e mi sono fatta tante domande.
Ho anche capito che qualcosa non va.
Dal mio posto di osservazione privilegiato a contatto quotidiano con le persone e con le loro famiglie, ho visto come dietro ogni malattia c’è una storia che non è la storia della malattia ma è la storia di un uomo, di una donna, di una famiglia, degli accadimenti delle loro vite e di come li hanno vissuti, sono rimasti schiacciati o ne sono usciti.
Ho visto ogni stato d’animo, quasi ogni singolo pensiero tradursi in un sintomo, in un aggravamento o in una guarigione, nella completa inconsapevolezza del diretto interessato e quasi sempre anche dei colleghi.
Per troppo tempo abbiamo messo al centro la malattia, gli esami, le immagini e il dottore con le sue parolone, le sue medicine le sue diagnosi, le sue sentenze. Anche la guarigione è sempre un successo del medico, o della medicina, mai della persona. Il malato inerme e impotente deve solo sottostare e spesso non viene neanche messo in condizioni di comprendere appieno la sua situazione.
Il luminare come un guru, lassù, intoccabile e unico possessore della verità da non mettere mai in discussione.
Io credo che questo tempo sia finito.
Oggi, che sono fuori dal sistema, posso finalmente dedicarmi a un modello diverso di medicina, quella che accompagna l’uomo verso la sua realizzazione, la sua guarigione. E sottolineo “sua”. Non del medico.
Il modello di persona malata in carico a qualcuno che decide cosa è meglio per lei si è dimostrato in questi ultimi anni disastroso. L’inconsapevolezza e la incapacità di prendersi cura della propria salute da parte delle persone, ha portato a situazioni di paura per ogni più piccolo sintomo o banale disagio corporeo. Si è potuto far credere a chiunque di essere costantemente in pericolo, sempre sull’orlo del baratro, la morte sempre in agguato.
Non è così.
Bisogna cambiare questo paradigma.
E per farlo una strada disponibile e possibile da percorrere per tutti è la conoscenza.
Occorre portare le persone a diventare consapevoli e attive nel proprio processo di cura e ancor prima di mantenimento del proprio stato di benessere.
La salute è un’azione quotidiana che può essere insegnata e imparata facilmente.
E qui intervengo col mio impegno.
Posso insegnarti a decifrare i disagi del corpo e i messaggi che ti portano, a comprendere e a risolvere i malanni e i sintomi che ogni giorno possono presentarsi a te e ai tuoi cari.
Non è pensabile che tu possa avere quotidianamente un consulto con un medico. Impara tu stesso concetti e metodi che ti permettano di stare bene ogni giorno, ovunque tu sia. Per essere tu il centro del tuo benessere e non dipendere da qualcun altro.
Puoi essere in grado di gestire gli imprevisti, di sapere cosa fare in ogni situazione. Solo se sei informato a sufficienza puoi davvero scegliere liberamente il modello di intervento e di cura che fa al caso tuo e trovare il professionista più adatto per sostenerti se sarà necessario. Potrai parlare col medico da pari, spiegandoti bene e comprendendo le sue parole, facendo domande e pretendendo chiarimenti.
La salute non appartiene al medico, appartiene a te.
Possiamo fare insieme un percorso di conoscenza attraverso le varie metodiche terapeutiche. Apprenderai cosa ogni disciplina è in grado di fare e quali sono i suoi limiti. Imparerai a cogliere l’opportunità di cambiamento contenuta nel disturbo e quale ricchezza comporti integrare ogni emozione che fa parte di te.
Il mio modo di fare il medico adesso è restituire a te il potere di essere sano.